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COMUNICATO – OCCUPAZIONE ALL’UNIVERSITÀ DI LOSANNA PER LA PALESTINA

– -Traduzione del testo distribuito all’Università di Losanna il 2.05.24

Occupazione pacifica della hall di Geopolis all’Università di Losanna per il boicottaggio accademico delle istituzioni israeliane e il cessate il fuoco in Palestina!

Seguendo l’esempio delle mobilitazioni nei campus di Canada, Stati Uniti e Francia, lx studentx occupano la hall di Geopolis dell’Università di Losanna per chiedere il boicottaggio accademico delle istituzioni israeliane e un cessate il fuoco immediato e permanente in tutto il territorio palestinese. Come queste manifestazioni, la nostra azione è spontanea e non ha capi ne dirigenti. Ci rifiutiamo di essere complici del genocidio coloniale perpetrato dal regime di apartheid israeliano. Chiediamo a tuttx di unirsi a noi e ai membri di altre università e scuole di mobilitarsi! UNITEVI A NOI!

In tutto il mondo, le persone stanno dimostrando il loro sostegno al popolo palestinese di fronte al massacro coloniale perpetrato dallo Stato di occupazione israeliano. Recentemente, lx studentx sono statx in prima linea in queste mobilitazioni, con occupazioni di campus negli Stati Uniti, in Canada e in Francia. Essi denunciano la complicità di queste istituzioni e i loro legami con il regime coloniale.

Anche in Svizzera le nostre università e scuole superiori partecipano alla carneficina. Esistono numerosi accordi tra le nostre istituzioni che permettono e incoraggiano la mobilità da e verso Israele. Ad esempio, l’EPFL fa parte dell’EuroTech Universities Alliance, un consorzio di università europee di eccellenza nella ricerca scientifica e tecnologica, che comprende anche il famigerato istituto israeliano Technion. Inoltre, la Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI) propone di stanziare sovvenzioni di 10.000 franchi per consentire la co-supervisione delle tesi con altri Paesi, tra cui Israele. Tuttavia, va sottolineato che queste collaborazioni sono principalmente di natura economica e tecnologica, e hanno legami con l’industria delle armi. Innosuisse sostiene progetti di innovazione e start-up in Israele e in Svizzera. Dal 2018 esiste un accordo tra questa istituzione federale e l’autorità israeliana per l’innovazione. È stato lanciato un bando di concorso insieme alle autorità dell’aviazione civile della Svizzera e dello Stato coloniale di Israele, finalizzato allo sviluppo di progetti di trasporto civile con droni in aree densamente popolate.

Come le università israeliane partecipano all’apartheid

Le palestinesi hanno denunciato il ruolo attivo svolto dalle università israeliane nel legittimare il regime di apartheid e nel perpetuare la colonizzazione e l’oppressione. Lungi dall’essere baluardi della democrazia e del pensiero critico, queste istituzioni hanno stretti legami, spesso finanziari, con l’esercito di occupazione. La loro complicità è evidente, soprattutto perché la ricerca è deliberatamente orientata verso l’industria degli armamenti, dando luogo a risultati come veicoli autonomi progettati per distruggere le case in Cisgiordania o tecnologie di intelligenza artificiale al servizio di operazioni militari oppressive. Le università hanno anche prodotto studi sulla “questione demografica e di sicurezza” palestinese, che, come è facile intuire, portano a politiche repressive e violente nei confronti del popolo palestinese. L’Università di Losanna deve rifiutarsi categoricamente di partecipare, direttamente o indirettamente, al massacro genocida attualmente in corso nella Striscia di Gaza. Non saremo complici!

Le nostre rivendicazioni:

In primo luogo, ci rivolgiamo all’Università di Losanna ed esigiamo:

  • La redazione di un elenco delle attuali collaborazioni con le istituzioni israeliane;
  • La loro immediata sospensione fino a quando Israele non rispetterà un cessate il fuoco permanente, il rispetto del diritto internazionale e la fine dell’apartheid;
  • Una politica proattiva di accoglienza e sostegno ax studentx e ax ricercatorx palestinesi, simile a quella messa in atto dopo l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo;
  • Una posizione ferma che denunci la distruzione delle università di Gaza e l’assassinio di accademicx e studentx di Gaza!

In generale, continueremo a lottare con tutti i mezzi possibili a sostegno del popolo palestinese. Dunque, esigiamo:

  • Un cessate il fuoco immediato e permanente in tutto il territorio palestinese e un accesso facilitato agli aiuti umanitari;
  • Il ripristino immediato dei finanziamenti all’UNRWA;
  • La fine immediata della collaborazione militare, diplomatica, culturale, economica e, naturalmente, accademica con lo Stato di apartheid di Israele;
  • La fine della repressione del movimento di solidarietà con la Palestina.
  • La fine dell’occupazione della Palestina e il pieno rispetto del diritto al ritorno del popolo palestinese!