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Tanto Chiasso per nulla

09/08/23 – Comunicato R-esistiamo

Tanto Chiasso per nulla

 Nelle ultime settimane stiamo assistendo ad un moltiplicarsi di prese di posizione inaccettabili e spersonalizzanti nei confronti delle persone recluse nel centro per richiedenti d’asilo di Chiasso. Sui giornali compaiono articoli infamanti che diffondono stereotipi razzisti e informazioni volutamente manipolatorie.

Queste lamentele sono addirittura sfociate da una parte in una petizione che chiede di sanzionare piu severamente ‘’i comportamenti incresciosi’’ e dall’altra nelle letterine piagnucolose e rancorose del consigliere di Stato Norman Gobbi e del presidente dell’udc Marco Chiesa, in cui vengono reclamati ulteriori interventi repressivi.

Le argomentazioni principali sono sempre le stesse e tanto per alimentare la fabbrica della paura, si ipotizza che la situazione continuerà a peggiorare:

  • ”le persone migranti sono troppe”

Troppx, se mai, sono lx giornalistx che, invece di approfondire in maniera critica, avallano queste false narrazioni gettando benzina sul fuoco e servendosi delle persone migranti per pubblicare articoli sensazionalistici (esempio tra tanti l’articolo cdt del 21.7.2023).

Ricordiamo che l’anno scorso 72’000 persone ucraine hanno ricevuto un permesso “S” e vivono qui in Svizzera. Persone che, giustamente, non si trovano né in centri né tantomeno in bunker ed hanno la possibilità di lavorare e formarsi. Perché non riservare lo stesso trattamento alle circa 24’000 persone provenienti dagli altri paesi, di cui nel 2022 solo 4’500 circa hanno ottenuto un permesso F. Non sarà che il sistema di cosiddetta ”accoglienza” svizzero è profondamente razzista ed eurocentrico?

Mentre si grida all’invasione, i paesi occidentali continuano indisturbati a finanziare guerre, vendere armi e sfruttare. Con le loro multinazionali e i loro investimenti si rendono i principali responsabili del surriscaldamento climatico, che sta provocando un crescente numero di migrazioni dovute a carestie, inondazioni, e conflitti per le risorse sempre piu limitate.

Anche la Svizzera, in quanto importante piazza finanziaria trae ingenti profitti dal commercio delle materie prime rubate ai paesi del Sud, dal commercio delle armi e dai cosiddetti investimenti sociali. Pure le operazioni ‘’filantropiche’’ infatti, promosse come ‘’missioni civilizzatrici/ umanitarie’’, ‘’programmi di ripresa economica/ sviluppo’’ sono una forma di ricolonizzazione che rafforza i rapporti di dipendenza tra il nord e il sud del mondo.

  • le persone del centro starebbero fomentando il caos nell’altrimenti tranquilla città di Chiasso, con le loro ‘’attività criminogene’’

Mentre ci si lamenta dei presunti furti al chiosco, questi stessi paesi occidentali continuano a saccheggiare, derubare popolazioni dei loro beni comuni e a sfrattarle dai loro territori per privatizzarli. Poi si rifiutano di accogliere chi scappa.

Sarebbe interessante fare un esperimento sociale e vedere come reagirebbe parte della popolazione ticinese di fronte alla totale incertezza e alle continue vessazioni, negazioni e privazioni. Provare a vivere con soli 3.- al giorno, senza possibilità di lavorare, in una situazione psicologicamente difficile, di privazione costante di libertà, di controllo e di precarietà- dopo i traumi già subiti nel proprio paese e nel viaggio verso l’Europa – con il peso di aiutare la famiglia che si è dovuta lasciare, per capire se non si cercherebbe qualsiasi espediente per uscire da condizioni estreme.

In ogni caso, ormai, qualsiasi malefatta si verifichi a Chiasso (e anche altrove) viene indistintamente imputata a persone migranti. Questa criminalizzazione generalizzata è fondata su congetture, ma è centrale per chi basa la propria agenda politica sulla costruzione dex migrante come nemico pubblico, come pericoloso, contaminante, come minaccia all’identità nazionale. Poco importa se sia vero o no. L’importante è fare leva sulla paura della gente e manipolare il rancore collettivo per legittimare politiche repressive, securitarie e anti-immigrazione.

Qui non si tratta davvero di una questione di sicurezza, ma dell’ideologia del decoro. Quello del decoro è un concetto a sfondo razzista e classista, per cui solo alcuni gruppi sociali, alcuni corpi, sono considerati portatori di degrado indipendentemente da come si comportano. Non è che chiunque beva una birra in un parco venga consideratx indecorosx. A rendere indecorosx è il fatto di deviare dai limiti imposti di un sistema bianco, cis-etero, abile e ricco.

Queste accuse provengono dalle stesse persone e degli stessi partiti (Udc, Lega…) che tacciano arbitrariamente gli uomini migranti di essere molestatori o addirittura stupratori e che non si sono mai fatti remore nello strumentalizzare i corpi delle donne per la loro becera propaganda razzista; le stesse persone che da sempre assumono atteggiamenti patriarcali e maschilisti, per cui la donna è considerata come semplice soprammobile. Quando ad agire una violenza è un uomo razializzato viene data la colpa alla sua cultura, quando a farlo è un uomo bianco o ricco si tratta di una ‘’mela marcia’’ oppure viene direttamente incolpata la donna. Come se il sistema patriarcale non imperasse anche in Svizzera. Come se quelli che si fanno portavoce di queste infondate argomentazioni non fossero i primi a perpetrare la cultura dello stupro. Non che ci fossero dubbi, ma in questi casi l’interesse verso le donne (definite come ‘’nostre’’) e verso la violenza di genere non è altro che un pretesto. A dimostrarlo, tra le altre cose, il fatto che questo tipo di narrazione ponga in primo piano la nazionalità dell’aggressore trascurando completamente la vittima e la matrice della violenza.

Dove sta la vera violenza? Cosa è violento?

Violento è il peso del razzismo sistemico, che espone costantemente alla violenza dello Stato (SEM, polizia, securitas, leggi anti-immigrazione…), a quella dex singolx cittadinx, che spesso non stentano a far sentire indesiderate le persone migranti (ad esempio firmando petizioni…) e a quella della politica.

Violenti, sono il business delle frontiere, le guardie di confine, la polizia con le sue espulsioni forzate. Violenta è una società basata sullo sfruttamento e sulle oppressioni sistemiche e che costringe a migrare.

Violento, è essere costrettx a vivere in strutture inospitali, con scarse condizioni igieniche, cibo scadente e camere sovraffollate. La mancanza di rispetto verso i vari culti religiosi, la segregazione, le punizioni, le umiliazioni, le minacce, le quotidiane vessazioni fisiche e psicologiche.

Cosa è invece essenziale?

Considerare le persone dei centri qui accanto come persone e non come numeri e/o un problema da risolvere. Aprire i centri federali e cantonali significa dare alla società tutta un’opportunità d’incontro, di creare scambi tra culture diverse e legami in cui potersi aiutare vicendevolmente. Nei centri serve più assistenza e sostegno, più lavoro di mediazione che di sicurezza. Serve una comunità che accolga, che abbia voglia d’incontrare l’altra parte del mondo.

Il “problema” della migrazione sarebbe risolvibile se solo lo si volesse davvero. Non esiste nessuna invasione, nessuna sostituzione, nessun pericolo. Esistono dei privilegi da mettere in discussione, esiste un modello di vita – quello occidentale – che ha fatto della conquista, dell’invasione, del saccheggio, dello sterminio il proprio credo per ottenere ricchezza e benessere a discapito di altri popoli. È ora che il paradigma cambi, che il sistema che ha generato tutto questo – quello capitalista occidentale – venga abbattuto. Accogliere differentemente è possibile. Permettere a tuttx di avere una vita degna non solo è possibile ma urgente e necessario. Basta cambiare punto di vista e creare le condizioni per farlo, uscendo innanzitutto dallo schema diverso = pericolo. Allo stesso modo, cooperare per creare condizioni diverse nei paesi devastati dalle politiche predatorie occidentali è altrettanto possibile e fondamentale. Così come garantire a ogni essere umano il diritto di spostarsi e di muoversi dove e quando gli pare.

Libertà di movimento per tuttx!

Contro ogni frontiera, contro ogni razzismo!

collettivo r-esistiamo

r-esistiamo@riseup.net

 

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