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#ALLEYESONRAFAH: ISRAELE PRENDE IL CONTROLLO DEL VALICO E ATTACCA RAFAH EST. NUOVE MOBILITAZIONI STUDENTESCHE

– Articolo del 07.05.24

Da Radio Onda D’Urto

#ALLEYESONRAFAH: ISRAELE PRENDE IL CONTROLLO DEL VALICO E ATTACCA RAFAH EST. NUOVE MOBILITAZIONI STUDENTESCHE

Palestina. Hamas e le altre forze della resistenza palestinese nella Striscia di Gaza accetta la proposta di Egitto e Qatar per un accordo con Israele sul cessate il fuoco, da finalizzare nei dettagli oggi, martedì 7 maggio, con una delegazione del movimento palestinese attesa a Il Cairo. Ci sarà anche una delegazione israeliana, con il governo di ultradestra preso alla sprovvista dalla mossa di Hamas e lacerato al proprio interno tra la destra colonica fascista – che vorrebbe radere al suolo Gaza e i suoi abitanti – e le pressioni anche della piazza: ieri sera in migliaia a Tel Aviv per un accordo immediato con liberazione degli ostaggi. Scontri con la polizia, con alcuni famigliari degli ostaggi che, in diretta tv, si sono rivolti direttamente a Netanyahu così: “Hamas ha accettato la proposta di cessate il fuoco. Se il governo israeliano non accetta, metteremo il paese a ferro e fuoco” .

RAFAH – Israele è stata presa in contropiede dal via libera di Hamas. Netanyahu da un lato parla di “bluff” ma dall’altro manda i propri emissari in Egitto. Nel farlo, però, attacca Rafah, anche via terra; bombardamenti nei quartieri orientali. Almeno 21 i palestinesi uccisi, oltre ai 20 di ieri. I tank israeliani hanno preso il controllo del valico sul lato palestinese con la 410/esima Brigata. Il valico con l’Egitto è ora disconnesso con la strada principale, Salah a-Din Street, a sua volta presa dalla Brigata Givati durante l’invasione militare che l’Idf definisce “un’operazione mirata ad aree limitate della parte orientale di Rafah”, volta in sostanza a fare ulteriori pressioni su Hamas.

Sotto i colpi dei tank sono finiti magazzini sanitari e alimentari, con chiusura dell’unica via di accesso e di uscita da Gaza per persone e aiuti. Israele ha negato all’Onu l’accesso per motivi umanitari al valico di Rafah; chiuso pure quello di Kerem Shalom, colpito anche oggi da Hamas; in direzione Israele sud, invece, salva di razzi della Jihad Islamica.

Un’invasione di terra è “intollerabile”, ribadisce Guterres, segretario Onu, a 7 mesi esatti – 212 giorni – dal 7 ottobre: 34.789 i morti, di cui 54 nelle ultime 24 ore, a Gaza. 78mila i feriti, 10mila i dispersi, a cui aggiungere 2 milioni di sfollati. Nelle ultime ore colpita comunque non solo Rafah: raid anche a Gaza City, Yarmouk, Jabalia e nel campo di al-Shati, a ovest di Gaza, con morti e feriti.

CISGIORDANIA – Cisgiordania e Gerusalemme est: l’esercito israeliano è scatenato e le cancellerie e i media internazionali hanno voltato la faccia dall’altra parte. Un giovane ucciso nel rastrellamento di ieri Tulkarem, dove l’ambulatorio della Mezzaluna rossa è stato fatto saltare con la dinamite, mettendolo fuori uso. Il campo profughi Nour Shams è quasi distrutto completamente: strade e infrastrutture ko, centinaia gli sfollati, mentre i soldati occupanti hanno sparato contro un bambino di 8 anni nel campo profughi di Aqbat Jabr, a sud di Ariha, e poi lo hanno arrestato, assieme ad altre 22 persone: il totale dei prigionieri politici dal 7 ottobre salgono a 8610.

Più a nord, in Libano, lo stesso l’esercito israeliano ha infine annunciato la morte di 2 soldati a Metulla, colpiti da un drone degli Hezbollah libanesi: continuano gli scambi di colpi tra le parti.

SOLIDARIETA’ & UNIVERSITA’ – Solidarietà internazionale: la mobilitazione Usa si allarga. Nonostante oltre 2mila fermi, continuano occupazioni, acampade – stanotte pure al Mit di Boston – e cortei: nella notte decine di arresti tra le migliaia di manifestanti proPalestina e antigenocidio arrivati nei pressi del Gala del Met, Oscar della Moda, a New York. OltreOceano invece nuovamente bloccata, in Francia, SciencesPo Paris. Cestini della spazzatura, arredo urbano, biciclette ostruiscono l’ingresso all’edificio di rue Saint Guillaume, nel cuore della rive gauche parigina, mentre nei Paesi Bassi la polizia antisommossa ha sgomberato attiviste-i pro-Palestina nel campus Roeterseiland dell’Università di Amsterdam, arrestando 125 studenti. In Spagna occupati gli atenei di Valencia, Barcellona e 6 campus di Madrid, mentre da oggi anche nei Paesi Baschi la lotta è arrivata nelle università di Vitoria, Leioa e Ibaeta, con il sindacato Ikasle Abertzaleak. E ancora: in Germania oltre un centinaio di giovani hanno allestito una tendopoli alla Libera Università di Berlino per mostrare la loro solidarietà al popolo palestinese. Gli occupanti hanno allestito tende all’interno del campus universitario. L’amministrazione della Libera Università ha già minacciato di evacuare il campo e ha chiamato la polizia.

In Italia infine: a Torino oggi corteo al Politecnico al grido di “Free Palestine” verso il Senato Accademico, a cui è stato nuovamente chiesto di fermare gli accordi con l’occupazione israeliana. Resistono poi le tende in diverse città, come Bologna, Napoli e Roma. Alla tendata de La Sapienza sono arrivati anche gli studenti dell’Università Americana di Roma in lotta contro Biden e Netanyahu.

Dalla tendata de La Sapienza di Roma la corrispondenza con Gaia, del Coordinamento dei Collettivi de La Sapienza, e con Maya, di Asap (American Student Action for Palestine). Ascolta o scarica

L’analisi complessiva su Gaza e Medio Oriente del giornalista Alberto Negri, oggi editorialista del quotidiano Il Manifesto. Ascolta o scarica

Le valutazioni di Ali Rashid, giornalista e già primo segretario dell’Ambasciata palestinese a Roma. Ascolta o scarica