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MOBILITAZIONE: IL PROCESSO D’APPELLO AGLI AGENTI DI POLIZIA CHE HANNO UCCISO MIKE

-Tradotto da renverse.co

MOBILITAZIONE: IL GIUDIZIO D’APPELLO AGLI AGENTI DI POLIZIA CHE HANNO UCCISO MIKE

MIKE è stato vittima di un pestaggio di stampo razzista da parte di alcuni agenti di Stato ed è stato ucciso da sei poliziotti nel 2018. Nel 2023, i sei agenti sono stati assolti, risarciti e da allora hanno continuato a lavorare in polizia. Dopo sei anni di lotta per ottenere giustizia, il Collectif KIBOKO e la famiglia di Mike chiedono una seconda fase legale.

Mike Ben Peter era un padre, un marito, un fratello, un membro del collettivo Jean Dutoit, un uomo nero proveniente dalla Nigeria senza uno status di residenza legale in Svizzera. Il 28 febbraio 2018, Mike Ben Peter è stato ucciso dalla polizia durante un posto di blocco a pochi passi dalla stazione di Losanna. Mike era stato picchiato e sottoposto a un placcaggio al ventre da parte di sei agenti di polizia (del peso di circa 300 chili). È morto per arresto cardiaco. Il referto dell’autopsia ha rivelato lividi su tutto il corpo e sul viso, diverse costole rotte e segni di colpi ai genitali.

I cinque lunghi anni di attesa prima del processo del 2023 hanno permesso agli avvocati degli assassini di organizzare una difesa contorta ma conciliante e allo Stato di cercare di insabbiare il caso. Per tutti questi anni, i poliziotti sono rimasti in servizio, pattugliando le strade, mentre Bridget, la moglie di Mike, lottava per far quadrare i conti e crescere i figli da sola.

Ma questi cinque anni ci hanno permesso di mobilitarci su larga scala, di sostenere la famiglia di Mike, di portare all’attenzione dell’opinione pubblica un discorso politico sulla violenza della polizia, delle richieste chiare alle autorità politiche, e di non lasciare che questo crimine finisca nel dimenticatoio.

Numerosi gruppi antirazzisti si sono uniti in tutta la Svizzera per denunciare l’impunità della polizia. Qui, come altrove, il braccio armato dello Stato emargina, prende di mira e minaccia quotidianamente le persone razializzate e/o in situazioni ”irregolari” E a volte la polizia uccide, lasciando dietro di sé famiglie distrutte.

Nel 2023, siamo rimasti tutti scioccati dal modo in cui si è svolto il processo: i ruoli di vittima e carnefice si sono invertiti. La difesa della polizia si è pronunciata, senza sorpresa, per l’assoluzione, testimoniando che Mike sarebbe potuto morire anche se l’intervento non fosse avvenuto. Il verdetto ha confermato questa assurda versione e ha decretato l’assenza totale di colpe degli imputati. È stato negato il nesso di causalità tra il pestaggio e il placcaggio ventrale durato diversi minuti da parte dei sei agenti di polizia e la morte di Mike. Loro la chiamano un ”irregolarità” (bavure policière) o “incidente di percorso”. Noi lo chiamiamo omicidio, un attacco razzista, un assassinio di gruppo: le prove, le dichiarazioni dei testimoni e il referto dell’autopsia lo confermano.

La mobilitazione intorno al caso di Mike, alla violenza della polizia e al razzismo sistemico è in crescita da diversi anni in Svizzera, le nostre reti si stanno espandendo e sempre più persone ci sostengono ed esprimono la loro indignazione nei confronti di tali violenze. Nel 2022, una delle nostre richieste è stata accolta: la polizia di Losanna è ora obbligata a consegnare ricevute a ogni controllo di polizia. Le nostre lotte comuni contro la violenza della polizia e il razzismo dello Stato sono state inserite nell’agenda dei media: le storie di Mike Ben Peter, Roger Nzoy Wilhelm, Lamin Fatty e Hervé Mandundu hanno avuto risonanza in tutta la Svizzera e oltre.

La famiglia di Mike ha fatto appello al tribunale cantonale affinché il caso venga esaminato a sua volta: il processo si terrà l’1, il 2, il 3 e l’8 luglio e il 13 luglio ci mobiliteremo per una manifestazione di massa, indipendentemente dal verdetto.

Molti di noi hanno sostenuto la famiglia durante il processo di prima istanza.

Accorrete numerosi per sostenere la famiglia di Mike in questa seconda fase della sua lotta per la giustizia e la verità.

Insieme, continuiamo a lottare contro l’impunità della polizia e il razzismo dello Stato.

Mike non è stato vittima di un errore della polizia, ribadiamo che è morto a causa di un attacco razzista, un pestaggio.

CHIEDIAMO LA FINE DELL’IMPUNITÀ DELLA POLIZIA

REST IN PEACE! REST IN POWER!

Per maggiori informazioni: https://renverse.co/infos-locales/mike