Backgroound Image

20 Novembre PRESIDIO SOLIDALE con IL POPOLO PALESTINESE

GIÙ LE MANI DALL’UNRWA! SOLIDARIETÀ CON I/LE RIFUGIATI/E PALESTINESI!

In vista del voto, previsto per il 21 novembre, della Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati sulla mozione che vorrebbe tagliare definitivamente i fondi all’agenzia UNRWA per i rifugiati palestinesi, il Coordinamento unitario a sostegno della Palestina CUSP ha deciso di organizarre un presidio in solidarietà con il popolo palestinese:
DOMANI MERCOLEDÌ 20 novembre 2024, alle ore 18:00, in STAZIONE a LUGANO.

Vi aspettiamo numerose e numerosi!

Coordinamento Unitario a sostegno della Palestina

——————————————————————————–

– Cos’è e quando è nata l’UNRWA? L’UNRWA (Agenzia delle Nazione Unite per i profughi palestinesi) è stata creata nel 1949, in seguito alla prima operazione di pulizia etnica perpetrata nel 1948 dalle forze israeliane in Palestina (Nakba): 750.000 palestinesi sfollati, 15.000 uccisi e 530 villaggi palestinesi distrutti sulle terre su cui si insedierà lo «Stato di Israele». Per far fronte alla catastrofe umanitaria, la comunità internazionale fonda l’Unrwa, che si occupa del soccorso, l’istruzione e l’assistenza sanitaria per gli oltre cinque milioni di rifugiati/e palestinesi che oggigiorno vivono in Giordania, Libano, Siria e in Palestina (Cisgiordania e Striscia di Gaza). Visto che il colonialismo ed il furto di terre è una politica che Israele ha continuato a portare avanti fino ad oggi, gli aiuti UNRWA sono destinati anche a tutti e tutte i/le palestinesi cacciati/e dalle loro case dall’esercito israeliano nei decenni successivi all’insediamento dello Stato israeliano in Palestina nel ‘48.

– Perché Israele (e i suoi alleati in Svizzera) vogliono distruggere l’UNRWA? Eliminando l’UNRWA, Israele mira a cancellare il «problema» rappresentato dai/dalle rifugiati/e palestinesi ingiustamente sfollati/e dalla Palestina a causa delle sue politiche di apartheid ed occupazione. In questo modo pensa di poter eliminare il diritto al ritorno dei/delle rifugiati/e palestinesi (sancito dal diritto internazionale) nei loro luoghi di origine in Palestina. Siccome la scopo ultimo dello Stato sionista è quello di appropriarsi della quantità maggiore di terre con il minor numero di palestinesi (e quindi impedirne il ritorno), lo scioglimento dell’UNRWA è da sempre un obiettivo di Tel Aviv. Con una mossa del genere, si toglierebbero gli aiuti e l’assistenza sanitaria a milioni di persone, molte delle quali vivono già in condizioni umanitarie estreme, e si negherebbe tra le altre cose il diritto all’istruzione nelle scuole dell’UNRWA.
A livello politico, Israele potrebbe dare un colpo di spugna alla storia di massacri e alla pulizia etnica perpetrata dal 1948 e nei seguenti 76 anni. Insieme al genocidio fisico che sta avvenendo da oltre un anno contro il popolo palestinese (tra cui oltre 230 operatori umanitari UNRWA uccisi), la fine dell’UNRWA rappresenterebbe un genocidio politico dei/delle Palestinesi. In poche parole, Israele vuole cancellare ogni traccia di crimine ed ingiustizia, ridimensionando la questione palestinese solo a una questione umanitaria.

– Qual è il ruolo della Svizzera? Da anni il governo israeliano sta attaccando l’UNRWA con calunnie e accuse infondate e anche in Svizzera i partiti di destra pro-Israele (UDC, PLR, Lega) stanno dando manforte al progetto di sabotare l’agenzia. Ricordiamo che tutto ciò sta avvenendo mentre: le Forze di Occupazione Israeliane stanno compiendo un genocidio in cui sono stati uccisi/e oltre 43.000 palestinesi/e (senza contare i corpi sotto le macerie); è in corso un’indagine della Corte Internazionale di Giustizia contro Israele perché esiste l’ipotesi plausibile che stia commettendo un genocidio nella Striscia di Gaza; la Corte Penale Internazionale ha richiesto di emettere due mandati d’arresto contro il primo ministro israeliano Netanyahu e l’ex ministro della difesa Yoav Gallant per «crimini di guerra e contro l’umanità». In questo momento, c’è chi vorrebbe cancellare del tutto i finanziamenti annuali della Svizzera all’UNRWA, che nel 2024 sono già stati dimezzati da 20 a 10 milioni di franchi. Se vi sembrano tanti, per fare un paragone, rendiamoci conto che nell’ultimo decennio la collaborazione col complesso militare-industriale israeliano si è intensificata: in particolare con l’acquisto di droni (350 milioni di franchi) e di nuovi sistemi di telecomunicazione per l’esercito svizzero (per un valore fino a 1,7 miliardi fino al 2035) della Elbit Systems, il più grande fabbricante di armi e di sistemi di sorveglianza israeliano. La pretesa «neutralità» di cui si fanno portavoce alcuni politici svizzeri è palesemente a geometria variabile, ed un’eventuale fine dei finanziamenti svizzeri all’UNRWA rappresenterebbe un esplicito supporto della Confederazione al genocidio in corso, nel quale il blocco degli aiuti umanitari viene usato come arma di guerra da Israele per affamare la popolazione di Gaza. In questo modo, il governo svizzero dimostrerebbe di non aver appreso nulla dalla Storia, e si schiererebbe un’altra volta dalla parte dei carnefici.

BASTA COMPLICITÀ CON IL GENOCIDIO! ALTRO CHE TAGLI ALL’UNRWA: BOICOTTAGGIO E SANZIONI CONTRO ISRAELE! PALESTINA LIBERA!