“ISRAELE” SFRUTTA IL VUOTO DI POTERE IN SIRIA PER ESPANDERE L’OCCUPAZIONE
Nel momento più delicato della storia recente del popolo siriano, con il collasso del governo di Bashar al-Assad, “Israele” ha approfittato cinicamente del caos per avanzare i propri interessi espansionistici. Questo è un atto criminale, un’aggressione sionista che non possiamo tollerare e che deve essere condannata da ogni voce libera e giusta nel mondo.
Le alture del Golan, parte integrante del territorio siriano, sono state in parte occupate da “Israele” fin dal 1967 e poi annesse nel 1981.
Ora, in mezzo al fragile processo di transizione che la Siria sta attraversando, l’esercito sionista si è mosso con arroganza per conquistare ulteriori porzioni di territorio, approfittando del collasso del governo e del vuoto di potere.
Il primo ministro “israeliano” Netanyahu ha dichiarato unilateralmente la fine dell’accordo di disimpegno del 1974, un patto che per quasi cinquant’anni aveva mantenuto una fragile tregua, usando questo pretesto per ordinare l’occupazione della zona cuscinetto e delle posizioni di comando siriane.
Fonti della sicurezza siriana riportano che truppe “israeliane” hanno raggiunto Qatana, circa 10 km all’interno del territorio siriano e 25 km a sud-ovest di Damasco, violando la zona demilitarizzata che separa le alture del Golan occupate dalla Siria. Inoltre, durante la notte, “Israele” ha lanciato circa 200 raid aerei contro basi militari siriane, distruggendo decine di elicotteri, jet e altre risorse critiche, inclusi asset della Guardia Repubblicana a Damasco e nei dintorni. Secondo fonti regionali, nulla degli asset dell’esercito siriano è rimasto intatto.
Questo atto rappresenta un’ulteriore escalation nell’occupazione illegale delle alture del Golan, già riconosciuta come tale dalla comunità internazionale, con l’eccezione complice degli Stati Uniti.
È l’ennesima dimostrazione dell’arroganza di un progetto coloniale che continua a violare il diritto dei popoli autoctoni all’autodeterminazione, imponendo con la forza la propria agenda espansionistica in terra araba. Mentre il popolo siriano lotta per la propria emancipazione e la costruzione di un futuro migliore, l’entità sionista, sotto il falso pretesto della “difesa” “, bombarda e occupa il territorio siriano, aggravando la crisi umanitaria e minando qualsiasi possibilità di stabilità regionale. Questo non è altro che un atto di guerra camuffato da misura preventiva, un aggressione mirata a indebolire ulteriormente la Siria e a consolidare il dominio “israeliano” sull’area.
Denunciamo con forza il silenzio complice della comunità internazionale, che si rifiuta di condannare questa palese violazione della sovranità siriana.
Dove sono le voci che difendono i principi del diritto dei popoli? Dove sono le sanzioni contro un’aggressione così sfacciata?
Questo silenzio è un affronto non solo al popolo siriano e arabo, ma a tutti coloro che credono nella giustizia e nella pace. Chiediamo a tutti di rompere questo silenzio e di schierarsi dalla parte del popolo siriano. E tempo di mettere fine all’impunita di “Israele” e di garantire che ogni aggressione venga fermata e condannata.
La Palestina e la Siria non sono sole: insieme, i nostri popoli oppressi resisteranno all’arroganza dell’oppressione e all’ingiustizia, fino alla totale liberazione
delle nostre terre.
FUORI I SIONISTI DALLA SIRIA!
BLOCCHIAMO LE ARMI A “ISRAELE” ORA!
– Di Giovani Palestinesi Italia