– Articolo tradotto da renverse.co
AZIONE: UBS azionista del genocidio
Nella notte tra domenica 2 e lunedì 3 febbraio a Ginevra, abbiamo attaccato diverse filiali di UBS in città.
Gli slogan “Boicotta Israele”, “Boicotta UBS”, “Free Palestine” sono stati scritti in rosso, mentre insegne e vetrine sono state imbrattate di vernice.
Queste azioni si inscrivono nella varietà di pratiche di resistenza contro il genocidio perpetrato dallo Stato israeliano in Palestina.
Ginevra/3 febbraio
Dopo più di un anno di atrocità, è stato finalmente negoziato e attuato un cessate il fuoco. Tuttavia, la guerra contro il popolo palestinese non è finita, così come non è iniziata il 7 ottobre 2023. Sfollamenti forzati, massacri e altre atrocità sono parte integrante della colonizzazione della Palestina, sostenuta dalla complicità degli Stati europei, della Svizzera e di numerose aziende che ne traggono profitto. Tra queste UBS, la più grande banca svizzera, non si fa remore nel trasformare la guerra in un affare redditizio; e non si limita ad accontentarsi di una piccola fetta di guadagno: nel 2024 UBS ha aumentato di quasi il 900% il suo investimento nella principale azienda produttrice di armi israeliana, Elbit Systems.
UBS non si fa scrupoli nel rendere la guerra un’opportunità di profitto.
Elbit Systems è un’azienda di armamenti che fa capo al Ministero della Difesa del governo d’occupazione israeliano e produce l’85% dell’equipaggiamento terrestre e dei droni dell’esercito sionista. È nota per testare le sue “innovazioni sul campo”, ovvero attraverso il loro utilizzo diretto da parte dell’esercito d’occupazione in Palestina da molto tempo. (1) La stessa Elbit ammette che i suoi profitti sono aumentati enormemente dall’inizio del genocidio a Gaza.
UBS investe massicciamente anche nelle energie fossili ed è già stata contestata dai movimenti per il clima. Il governo svizzero ha sborsato milioni per salvare UBS dalle crisi economiche, ma non sembra intenzionato a prendersi la responsabilità dei vergognosi investimenti della banca. Questo non ci sorprende: dopo aver ripetutamente affermato che “Israele ha il diritto di difendersi” e in seguito alla sospensione dei finanziamenti all’UNRWA (2), la complicità della Svizzera nel genocidio è ormai un fatto assodato.
Dal 2022, con l’arrivo al potere dell’alleanza tra estrema destra e sionisti integralisti guidata da Netanyahu, la situazione in Palestina è solo peggiorata. Ma la colonizzazione della Palestina da parte dello Stato sionista di Israele va avanti da quasi 80 anni. Questo regime di apartheid e pulizia etnica sposta, rinchiude e uccide sistematicamente la popolazione palestinese per fare spazio ai coloni, distruggendo o rubando i loro mezzi di sussistenza. Gli Stati occidentali e gli azionisti delle aziende israeliane sono complici di tutto questo.
La partecipazione sanguinaria di Elbit è precedente al 7 ottobre, così come gli investimenti di UBS nel suo capitale. Non c’è dunque alcun motivo per smettere di attaccare questa azienda capitalista mortifera, anzi: è fondamentale lanciare il messaggio che non tollereremo più la sua complicità.
Per sostenere la resistenza del popolo palestinese, colpiamo i responsabili ovunque sia possibile. Boicottiamo gli interessi dello Stato israeliano.
Fino a quando la Palestina sarà libera, dal fiume al mare!
(1) http://vnd4dagcm4c5qtcshb74bpiyv4cgtod4ea3ikivof5cuviec743f36ad.onion/IMG/jpg/ubs.jpg
(2) UNRWA:The United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East



