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NUOVA CALEDONIA: MACRON, L’ULTIMO COLONO

– 21.05.24 / Dinamo Press

– Di Filippo Ortona e Matteo Gallo

Nuova Caledonia: Macron, l’ultimo colono

La crisi nell’ultima colonia francese esemplifica uno dei tratti fondamentali del macronismo, che si è contraddistinto finora per un ritorno alla più becera supponenza colonialista, elevando la violenza a regola e relegando la diplomazia all’eccezione

Tre Kanak e due gendarmi uccisi a colpi d’arma da fuoco; centri commerciali incendiati e negozi saccheggiati; barricate sulle strade e miniere bloccate; manifestazioni represse nel sangue e milizie armate di coloni che presidiano i quartieri bianchi di Nouméa, la capitale locale; contingenti di militari inviati a presidiare l’aeroporto e il porto navale; squadroni di teste di cuoio della Gendarmerie spediti in tutta fretta dalla Métropole e Macron che annuncia lo “stato d’emergenza”  come fece De Gaulle in Algeria: decisamente, la rivolta della Nuova Caledonia, l’ultima colonia francese, un arcipelago di 270.000 abitanti nel Pacifico del sud, a 17.000 chilometri dagli Champs-Élysées, ha risvegliato il sonno del mostro coloniale, agitando tutti quegli spettri, quelle pulsioni, quei meccanismi politici e sociali che, dall’Africa all’Algeria, dall’Indocina a Haiti, dalla Guyana a Mayotte, compongono l’altra faccia della République.

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