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UDC – LEGAMI CON L’ESTREMA DESTRA NEOFASCISTA

– Articolo del 14.o3.23

-Tradotto da Renversé.co

UDC – LEGAMI CON L’ESTREMA DESTRA NEOFASCISTA

TEORIA…

Diciamo le cose come stanno: l’UDC è un partito di estrema destra.

Sebbene l’acronimo stia per “Union Démocratique du Centre”, è indubbio che l’UDC sia una forza politica reazionaria e conservatrice, liberale sulle questioni economiche ma in ogni caso non di “centro”. L’UDC è stato fondato all’inizio degli anni ’70 nella Svizzera tedesca con il nome di “Schweizerische Volkspartei” (SVP), ovvero “Partito Popolare Svizzero”.

Oggi l’UDC è il primo partito in Svizzera, con una quota elettorale superiore al 26%. Sebbene debba essere classificato come un partito di estrema destra, dobbiamo stare attenti a non cadere nella trappola di definire lui o il suo elettorato “fascista”. Ancora una volta, chiamiamo le cose con il loro nome. Il termine fascista o neofascista va usato solo se alla base c’è una vera e propria dottrina, ispirata alle correnti fasciste storiche. È importante non distorcere il significato delle parole e usare la terminologia giusta in ogni contesto.

L’UDC è un partito borghese che non ha più nulla di “agrario”. Eppure, attira decine, se non centinaia, di membri dell’estrema destra neofascista in tutta la Svizzera. Un’analisi della politica svizzera mostra che l’UDC non lascia più molto spazio di manovra ad altri partiti o movimenti di estrema destra. Di fronte a questa situazione, molti esponenti dell’estrema destra neofascista sono finiti a far parte o addirittura a dirigere alcune sezioni del partito, per motivi opportunistici o di infiltrazione.

Oggi l’UDC rimane un’ispirazione e un modello per tutti i partiti e le organizzazioni di estrema destra in Europa. Le campagne razziste e islamofobe dell’UDC e i suoi manifesti sono stati ripresi dai neonazisti tedeschi dell’NPD, dai falangisti di “Democracia Nacional”, dal Front National e, più recentemente, dai neonazisti svizzero tedeschi di “Junge Tat”.

È inoltre innegabile che oggi diversi membri di alto rango dell’UDC contribuiscono alla banalizzazione del neofascismo, delle teorie cospirazioniste e dell’antisemitismo, come il consigliere nazionale UDC del Vallese Jean-Luc Addor, il deputato al Gran Consiglio dell’UDC di Neuchâtel Niels Rosselet-Christ, il deputato al Gran Consiglio dell’UDC del Vallese Damien Raboud, il candidato al Consiglio nazionale dell’UDC di Neuchâtel Yvan Perrin e l’UDC di Neuchâtel Jean-Charles Legrix.

Più in generale, l’UDC sta contribuendo alla banalizzazione del razzismo. Questa “liberalizzazione” del discorso e della propaganda razzista si riflette in ondate di comportamenti e aggressioni razziste, come gli incendi dolosi ai centri per persone richiedenti d’asilo a metà degli anni Novanta.

Di recente abbiamo visto che, in seguito alle provocazioni dei neonazisti della “Junge Tat” contro le comunità LGBTQI+, l’UDC e i suoi consiglieri comunali di Zurigo sono scesi in campo e hanno agito come portavoce dei neonazisti. I neonazisti sono stati inizialmente stati incentivati dalle dichiarazioni transfobiche del ministro dell’UDC Ueli Maurer, capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione civile e dello sport.

Più recentemente, dopo che due donne sono state aggredite da un giovane ragazzo eritreo alla stazione di Zurigo, Junge Tat ha organizzato un’azione contro la “violenza importata”. Allo stesso tempo, e più o meno contemporaneamente, l’UDC diffondeva lo slogan: “La violenza contro le donne ha un nome: immigrati non integrati”. È interessante notare che questi slogan sono direttamente ispirati alle tesi razziste di Némésis.

In questi due casi, si può notare che neonazisti e identitari hanno bisogno dell’UDC per legittimare le loro azioni, come nel caso degli attacchi ai centri per persone rifugiate. Allo stesso tempo, i neonazisti e gli identitari svolgono il compito di “braccio di ferro” del partito, consentendogli di distinguere tra ciò che è politicamente accettabile e ciò che non lo è. In questo modo l’UDC non deve sporcarsi le mani, e mantiene la sua rispettabilità di partito borghese presentando le sue politiche come ”moderate” e ”razionali”.

Dietro la rispettabilità di un partito borghese, l’UDC costituisce un rifugio per l’estrema destra neofascista, a patto che ciò non danneggi (troppo) la sua immagine. Ciò non sorprende, dato che il “grande” leader del partito, Christophe Blocher, era un sostenitore del regime razzista dell’apartheid in Sudafrica…

Un’ultima analisi importante riguarda il fatto che l’UDC è servito da “incubatrice” per la formazione di vari gruppi neofascisti negli ultimi anni. Infatti, la maggior parte dei membri fondatori di Résistance Helvétique, Militants Suisses, Némesis e Réveil Romand si sono incontrati e formati politicamente nelle file dell’UDC.

… IN PRATICA

Qui di seguito è riportato un resoconto non esaustivo dei casi registrati nella Svizzera francese dall’inizio degli anni 2000. L’obiettivo di questo rapporto è dimostrare i legami tra l’UDC e i movimenti neofascisti:

Inizio 2000: Eric Bertinat si è unito all’UDC nei primi anni 2000 per poi diventare segretario generale della sua sezione ginevrina e membro del comitato centrale dell’UDC-Svizzera. All’inizio del 2013 è stato eletto nel comitato direttivo dell’UDC di Ginevra. Negli anni ’80, Eric Bertinat è stato uno dei leader del partito neofascista ginevrino “Vigilance”. Nel 1987 ha persino invitato Jean-Marie Le Pen a Ginevra. Membro del movimento cattolico tradizionalista, nel 2007 ha dichiarato alla televisione locale ginevrina Léman bleu che “gli omosessuali non contribuiscono alla società perché sono incapaci di riprodursi”. Attualmente è segretario generale della sezione di Ginevra e consigliere comunale.

Inizio 2000: Pablo Rapin, braccio destro di Jean-David Cattin (leader della sezione ginevrina del Bloc Identitaire) si unisce all’UDC di Ginevra dopo lo scioglimento delle “Jeunesses identitaires Genève”. Attualmente è assistente alla campagna elettorale del PLR.

6 ottobre 2007: per concludere la sua campagna razzista “per l’espulsione dei criminali stranieri”, l’UDC organizza una marcia su Berna con oltre 7.000 sostenitori, tra cui diverse centinaia di skinhead neonazisti.

17 ottobre 2009: Dominique Baettig, eletto nel Consiglio nazionale dell’UDC come rappresentante del Canton Giura dal 2007 al 2011, partecipa come ospite alla “Convention identitaire 2009” a Orange, organizzata dal Bloc Identitaire francese con ospiti l’FPÖ austriaco, la Lega italiana e il Vlaams Belang belga. Dominique Baettig è stato il fondatore del gruppo nazi-maoista La Lutte du peuple e del suo organo L’Insurgé, confluito nel Nouvel ordre social, nonché redattore di Renaissance et Avant-garde (bollettino nazionalista-rivoluzionario della Svizzera francese) dal 1977 al 1981. È stato eletto nel Consiglio nazionale dell’UDC come rappresentante del Canton Giura dal 2007 al 2011. Ha rilasciato diverse interviste a “égalité et réconciliation”, il sito web dell’ex Front National Alain Soral, tra cui una particolarmente omofoba. Grégory Logean, giovane deputato vallesano dell’UDC, ha rilasciato dichiarazioni altrettanto omofobe, descrivendo l’omosessualità come “comportamento deviante” nel 2009. E non dimentichiamo Jérémy Gardiol, ex candidato UDC al Gran Consiglio di Ginevra, che nel 2013 ha affermato che “l’omosessualità è una malattia”.

18 dicembre 2010: Oskar Freysinger, allora consigliere di Stato vallesano dell’UDC, ha partecipato come ospite alle “Assises contre l’islamisation de l’Europe” (Conferenze contro l’islamizzazione dell’Europa) organizzate a Parigi dal Bloc Identitaire. Anche lo scrittore razzista Renaud Camus è stato invitato a parlare all’evento. L’autore dell’attacco terroristico di Christchurch del 2019 è stato influenzato dalle tesi razziste di Renaud Camus

23 giugno 2012: durante la festa della musica un gruppo di skinhead neonazisti attacca con dei coltelli le persone presenti al concerto di rock alternativo. Uno dei neonazisti è Lucas Tersen, ex marito di Vanessa Inzaghi, attivista neonazista, membro del gruppo antisemita “Genève Non Conforme” e membro dell’UDC di Ginevra.

Luglio 2012: Oskar Freysinger partecipa a un raduno “anti-zingari” in Vallese con un pubblico di bifolchi e neonazisti della vicina Francia, i “Jeunesses Nationalistes”.

Giugno 2015: Rémy Delalande, ex presidente dell’UDC di Morges, si dimette per aderire al gruppo di estrema destra “Démocrates Suisses”, molto vicino ai neofascisti e ai nazionalisti bianchi di “Résistance Helvétique”.

Giugno 2015: creazione di “la Pravda.ch” da parte di Joseph Navratil, allora segretario dell’UDC Ginevra. Questo “media dissidente” era un ramo svizzero di “égalité et réconciliation”, l’organizzazione antisemita francese diretta da Alain Soral. “La Pravda.ch” pubblicò interviste a Jean-Marie Le Pen e al negazionista dell’Olocausto Robert Faurisson, tra gli altri. Nello stesso anno, Joseph Navratil è stato espulso dalla sezione ginevrina dei Giovani UDC a causa di una foto postata sui social network in cui posava a torso nudo con un kalashnikov. Il partito decise di tenerlo nonostante tutto.

31 agosto 2015: Christophe Blocher e Oskar Freysinger sono invitati a Ginevra dalla sezione ginevrina dell’UDC per una riunione di preparazione alle prossime elezioni. I neofascisti di “Kalvingrad Patriote” erano presenti per garantire la sicurezza non ufficiale e per intimidire gli oppositori.

30 maggio 2016: Julien Udressy, noto anche come “Artiste Mal Pensant”, vignettista e membro dell’organizzazione neofascista “Résistance Helvétique”, è stato sospeso dalla sua scuola d’arte per antisemitismo. In passato, aveva prodotto manifesti per i “Giovani UDC Valais romand” e anche per i “Démocrates Suisses”. Imbarazzati, i dirigenti del partito vallesano si sono rifiutati di riconoscerlo come membro, anche se lo si vede nelle foto di una festa organizzata dall’UDC di Conthey insieme al consigliere nazionale UDC Jean-Luc Addor. Tuttavia, ciò non ha impedito ai Giovani UDC Vaud di invitare Julien Udressy alla loro “Landsgemeinde 2019”.

Fine novembre 2016: Piero San Giorgio, il cui vero nome è Piero Falotti, l’imprenditore survivalista con stretti legami con “Uguaglianza e Riconciliazione”, era stato assunto dal Dipartimento vallesano della sicurezza e della formazione, diretto da Oskar Freysinger, come consulente nell’ambito dell’inventario dei “rischi a cui il Vallese deve prepararsi”. In seguito a un video in cui Piero San Giorgio e il suprematista bianco francese Daniel Conversano pronunciavano commenti razzisti, il survivalista ha perso il lavoro.

Alla fine del 2017, Stève Cao è stato costretto a dimettersi da presidente dei Giovani UDC di Neuchâtel e dal Gran Consiglio di La Chaux-de-Fonds in seguito alle rivelazioni sul suo tatuaggio nazista con il motto delle Schutzstaffel (SS) “Meine Ehre heißt Treue” (Il mio onore si chiama lealtà). Emmylou Maillard, vicepresidente dei Jeunes UDC Vaud e candidata al Consiglio nazionale alle elezioni federali dell’ottobre 2019, continua tuttavia ad avere contatti con Stève Cao e a recarsi nel suo studio di tatuaggi.

Fine 2018: Thibault Schaller, membro dei Jeunes UDC Vaud, appare in diverse occasioni indossando magliette legate alla scena musicale neonazista ucraina. Il 24 novembre 2021, Thibault Schaller si reca a Ginevra per provocare i manifestati in un corteo antifascista contro l’arrivo di Eric Zemmour

Fine 2019: Oskar Freysinger partecipa a un programma di Henry de Lesquen, ex alto funzionario francese noto per la sua appartenenza alla Nuova Destra, per il suo razzismo e per aver definito la musica rap “musica n*”.

Fine aprile 2020: Martin Reist, consigliere generale dell’UDC per il comune di Sion, presidente dell’UDC Ville de Sion e delegato per il distretto di Sion all’interno dell’UDC Valais Romand, e Victor-Liviu Dumitrescu, ex candidato dell’UDC per il consiglio comunale di Vernier, si esprimono sui social network per celebrare l’attacco di militanti neofascisti a Ginevra contro dex giovanx del partito di sinistra SolidaritéS.

4 agosto 2020: Stéphane Montabert, consigliere comunale dell’UDC a Renens, ha elogiato le teorie cospirazioniste di “Qanon” sul suo blog. In esso, il consigliere comunale dell’UDC descrive il movimento cospirazionista di estrema destra come “[…] una controffensiva a quella operata da queste élite nel tentativo di normalizzare la pedofilia […]”.

Fine 2020: Simon Andenmatten, membro dei giovani UDC del Vallese e “redattore permanente” della rivista trimestrale dei Jeunes UDC Romands, crea il gruppo neofascista “Militants Suisses” e si avvicina ai neonazisti svizzero-tedeschi di “Junge Tat” e Résistance Helvétique. Militants Suisses (MS) ha rivendicato la sua presenza alla manifestazione coronasettica di Liestal del 20 marzo 2021. Durante la manifestazione, un piccolo gruppo di contro-dimostranti e un fotografo sono stati attaccati e minacciati di morte dai fascisti del MS. Simon Andenmatten è molto vicino a Sarah Bottagisio, fondatrice di Némésis Suisse, un movimento identitario importato dalla Francia. Sarah Bottagisio è stata anche membro del MS, dove ha cercato di creare una sezione femminile prima di lanciare Némésis Suisse.

Fine 2020: Marion Vergères, deputata dell’UDC vallesana ed eletta nel Consiglio generale del Comune di Sion, ha tentato di difendere su Facebook il gruppo neonazista hooligan “Radikal Sion/Swastiklan Wallis”. Sui social network segue anche il gruppo neonazista svizzero-tedesco “Junge Tat”.

Estate 2021: Léo Rouvinez, membro dei Jeunes UDC Valais Romand e “redattore permanente” della rivista dei Jeunes UDC Romands, esibisce un tatuaggio neonazista sui social network. Ha ripetutamente promosso il progetto musicale neonazista di una sua amica, Naomi Croset, vicina all’organizzazione terroristica neonazista Blood & Honour C18 (Combat Adolph Hitler).

23 settembre 2021: Léa Baeriswyl finisce in prima pagina su Le Nouvelliste dopo essersi classificata seconda in un concorso di pavimentazione nella Svizzera francese. Léa Baeriswyl è un’attivista neonazista attiva e membro dei gruppi neofascisti e identitari Militants Suisses e Némésis Suisse – oltre che dei Jeunes UDC Valais Romand, a cui dice di aver aderito nel marzo 2021. Léa Baeriswyl non è l’unico membro di MS e Némésis a far parte dell’UDC vallesano: ci sono anche Sidney Théodoloz e Laurie Pitteloud. Il presidente dei Giovani UDC svizzera, David Trachsel, afferma che l’ideologia di un gruppo come Militants Suisses non è compatibile con i Giovani UDC e che il partito indagherà. Tuttavia, era presente con loro alle cantine aperte durante il fine settimana dell’Ascensione, così come Léonard Martin, presidente dei Giovani UDC Valais Romand, alla fiera del Vallese.

24 novembre 2021: Poco prima della sua conferenza ad alta tensione a Ginevra, Eric Zemmour, polemista razzista e presidente del partito neofascista francese “Reconquête”, ha incontrato alcuni rappresentanti eletti a livello locale, tra cui il deputato liberale-radicale Jean Romain, Eric Bertinat e Yves Nidegger, deputato dell’UDC al Consiglio nazionale. Prima di entrare nell’UDC, Yves Nidegger è stato uno dei redattori del giornale del partito neofascista Vigilance. È stato anche il leader svizzero della setta “Moon” fino alla sua uscita nel 1994. Questa setta di origine coreana è profondamente anticomunista e aveva legami con il Front National di Jean-Marie Le Pen.

18 giugno 2022: Il vicepresidente dell’UDC vodese e consigliere comunale di Losanna Yohan Ziehli partecipa a una conferenza a Losanna organizzata dal blog di estrema destra “La Hallebarde”, alla quale intervengono l’attivista neofascista francese Jean-Eudes Gannat e il sacerdote cattolico fondamentalista Matthieu Raffray. Nel 2019, Yohan Ziehli ha ringraziato il vignettista antisemita Julien Udressy per la sua presenza alla “Landsgemeinde” dei Giovani UDC Vaud.

11 settembre 2022: L’UDC Vallese invita Uli Windisch, fondatore del sito web di estrema destra Les Observateurs.ch, alla sua assemblea generale. Nel 2019 è stato invitato dai neonazisti di Résistance Helvétique nella loro sede di Aigle.

Fine 2022: Sébastien Thomas, segretario dei Giovani UDC di Ginevra e deputato UDC al Gran Consiglio, si trova al centro di uno scandalo per le sue simpatie neonaziste. Sébastien Thomas era vicino al gruppo neonazista Kalvingrad Patriote e ha contribuito a lanciare il movimento neofascista Réveil Romand, che in realtà non è mai esistito. Stando alle ultime notizie, Sébastien Thomas è ancora un membro dell’UDC di Ginevra.

Alliance “Tout le monde déteste l’UDC”