MANIFESTAZIONE: GIÙ LE MANI DALLA PALESTINA E DAL LIBANO
Sono passati oltre 75 anni dall’imposizione coloniale dello Stato di Israele sulle terre di Palestina. 75 anni di occupazione di terre, saccheggi e massacri: una vera e propria pulizia etnica contro la popolazione locale palestinese. Dal 7 ottobre 2023, questa politica iniziata nel 1948 si è trasformata in un vero e proprio genocidio in streaming, sotto gli occhi del mondo intero.
Il governo israeliano non solo non ha ancora fermato i suoi spietati attacchi contro la popolazione palestinese nella Striscia di Gaza, ma ha allargato il conflitto in Libano e continuato a bombardare altri Stati nella regione, creando le condizioni per lo scoppio di un conflitto che sta incendiando tutto il Medio Oriente.
Nonostante l’arroganza di Israele nei confronti della comunità internazionale, le potenze occidentali continuano a fornire armi e bombe che di fatto rendono possibile il genocidio in corso.
Limitandosi a proteste di facciata e richieste di moderazione, a distanza di un anno gli Stati Uniti, l’Unione Europea ed il Regno Unito stanno fornendo il loro tacito consenso a ogni nuova operazione militare israeliana e ai massacri che ne conseguono. La Svizzera, dal canto suo, perdendo ogni credibilità sulla sua pretesa «neutralità», pensa bene di ridurre i finanziamenti all’UNRWA (Agenzia per i profughi Palestinesi), mentre a destra c’è chi addirittura vorrebbe cancellarli del tutto.
Intanto, i media occidentali continuano a riportare una narrazione razzista del conflitto che disumanizza i/le Palestinesi e crea un discorso che non solo sminuisce le loro sofferenze e distorce la realtà, ma di fatto cerca di legittimare il genocidio in corso tra le opinioni pubbliche occidentali. Le bugie propagandate dall’esercito israeliano fanno i titoli dei giornali, mentre addirittura i numeri delle morti palestinesi a Gaza vengono ancora messi in discussione perché «fornite dal Ministero della Salute di Hamas».
Ciononostante, in tutto il mondo, c’è chi non è rimasto a guardare e il movimento di solidarietà con il popolo palestinese è cresciuto e si è allargato in un modo che non si era mai visto nella sua storia. Oggigiorno, non si può più dire di non sapere. La natura coloniale del progetto sionista in Palestina ed il genocidio in corso sono sotto gli occhi del mondo intero. Un numero sempre maggiore di persone si sta rendendo conto che il famigerato «conflitto israelo-palestinese» non è un conflitto ad armi pari: ma è una mattanza di una potenza occupante contro un popolo indigeno che resiste con ogni mezzo necessario al colonialismo e all’apartheid sulla propria terra.
Se non siete ancora mai scesi/e in strada per manifestare, fatevi coraggio, questo è il momento di prendere posizione. Per un cessate il fuoco immediato, per la fine dell’aggressione israeliana contro la Striscia di Gaza e contro il Libano, per la libertà del popolo palestinese!
Sabato 19 ottobre il Coordinamento Unitario a Sostegno della Palestina vi invita a scendere in strada a Bellinzona per ribadire:
– Un cessate il fuoco immediato e permanente in tutto il territorio palestinese e il libero accesso e senza ostacoli agli aiuti umanitari.
– La fine dell’aggressione israeliana contro il Libano e cessate il fuoco immediato.
– Diritto all’autodeterminazione per il popolo palestinese, la fine dell’occupazione, dell’apartheid e il pieno rispetto del diritto al ritorno dei/delle rifugiati/e palestinesi.
– Smantellamento degli insediamenti di coloni israeliani nei territori palestinesi occupati.
– Solidarietà con la Resistenza palestinese e libanese.
– Solidarietà e libertà per i prigionieri e le prigioniere palestinesi.
– Basta islamofobia e criminalizzazione dei movimenti di solidarietà con la Palestina.
– Ripristino totale degli aiuti della Confederazione all’UNRWA.
– Basta alla complicità dello Stato svizzero con Israele! Per un boicottaggio economico, militare, accademico e culturale dello Stato di Israele.