Mercoledì sera 4 giugno, alle elementari di Camorino si è tenuta una serata informativa aperta alla popolazione per spiegare in cosa consiste il nuovo centro cantonale polivalente (CCP) che aprirà in estate. Il centro è costruito sopra all’ex bunker di Camorino, luogo dove per anni le persone migranti sono state costretta a vivere in condizioni disumane. (https://www.inventati.org/molino/spezziamolisolamento/)
All’ entrata è stato appeso una striscione che recita:
“Né sotto terra né sopra, nessuna “accoglienza” possibile se a gestirla sono i militari. Stop alla securizzazione.”
Il CCP, infatti, sarà gestito da un ufficio cantonale dedicato, subordinato alla sezione del Militare e della Protezione della Popolazione con a capo Federico Chiesa, il tutto è subordinato al Dipartimento delle Istituzioni (DI) attualmente gestite da Norman Gobbi.
Lo striscione voleva denunciare l’ipocrisia di un’accoglienza fatta di segregazione, isolamento sociale e spaziale, sorveglianza, perquisizioni e altre limitazioni della libertà. Non è sufficiente migliorare le condizioni abitative senza un radicale cambiamento nella politica migratoria ticinese.
A presentare la realtà è stato Norman Gobbi, personaggio notoriamente razzista e contrario a una politica d’accoglienza inclusiva, ciò dimostra l’assurdità dell’ennesimo tentativo da parte delle istituzioni di abbellire un sistema migratorio che è tutto il contrario di “accogliente”, solidale e antirazzista.
Libertà di movimento per tuttx!
Le frontiere uccidono.
No borders no nations stop deportations