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COMUNICATO – Facciamo chiudere la libreria fascista!

Chiudiamo la libreria fascista! Uno sguardo retrospettivo sulla tentata inaugurazione della libreria “Sparte” a Carouge

Primo bilancio dell’AFA di Ginevra e del collettivo Silure

Il 31 gennaio 2024, il gruppetto neonazista Résistance Helvétique ha annunciato l’apertura di una nuova libreria, “Sparte”.

Il 3 marzo 2024, “Sparte” ha annunciato l’inaugurazione della sua sede a Ginevra, prevista per sabato 16 marzo presso il centro commerciale Carouge (av. Cardinal-Mermillod 36, 1227 Carouge, 2e a destra, bureau 221).

Il catalogo della libreria è colmo di scrittori antisemiti, fascisti e nazisti. Quest’ultima promuove le idee della “Nuova Destra” e i suoi deliri in merito alla guerra civilizzatrice e alla “grande sostituzione”.

Il 14 marzo è stato distribuito nel quartiere un volantino firmato dal collettivo Silure e da Action Antifasciste. Il giorno seguente, diversi articoli di giornale hanno trattato l’argomento e la città di Carouge ha espresso la sua preoccupazione in merito. Anche due associazioni contro l’antisemitismo hanno reagito sui media. Una di queste, purtroppo utilizza la lotta all’antisemitismo a servizio dello Stato di Israele. In quanto antifascisti, combattiamo l’antisemitismo E il sionismo.

Il 15 marzo, “Sparte” ha annunciato l’annullamento dell’inaugurazione [1]. Di fronte alle reazioni suscitate dall’apertura di questa libreria, l’amministrazione ha chiesto la cancellazione dell’evento a causa dei rischi legati alla sicurezza. Secondo i media, quest’ultima non era a conoscenza della natura dell’attività svolta nei locali e al momento sta valutando se rescindere il contratto di locazione. L’agenzia del centro commerciale Carouge è Wincasa, ma è Projekt Interim a subaffittare gli uffici in cui si trova “Sparte”. Projekt Interim è ben nota a Zurigo per le sue pratiche “anti-squatting”. A Zurigo, Projekt Interim sgombera gli squat e a Ginevra affitta uffici ai fascisti!

Il 16 marzo non c’era nessuno e gli antifascisti hanno potuto assaporare una vittoria di tappa.

Il 17 marzo, “Sparte” ha pubblicato un comunicato stampa in cui nega i suoi legami con l’estrema destra e Résistance Helvétique. Tuttavia, nei giorni successivi al comunicato stampa del 15 marzo, “Sparte” ha ricevuto il sostegno di:

1) i neonazisti vodesi di “La Hallebarde” [2] (condannati dai tribunali il mese scorso, cf. 24 heures, 16 febbraio 2024);

2) il piccolo gruppo “Égalité et réconciliation” (creato da Alain Soral) [3] ;

3) il sito vallesano “Les Observateurs” (dell’ex sociologo islamofobo Uli Windisch) [4].

Insomma, l’intera fasciosfera ha fatto sentire la propria presenza! Con un sostegno del genere, i promotori di “Sparta” non hanno bisogno di avversari. Con quel tocco di umorismo che di solito gli manca, si proclamano vittime del “terrorismo ideologico” e della “polizia del pensiero”. Il loro comunicato stampa si conclude con un appello a dei potenziali locatori per poter ricollocare “Sparte” [5].

C’è quindi da aspettarsi che i fascisti vengano cacciati molto presto. Ma una cosa è chiara: che rimangano o si trasferiscano, ci rifiutiamo di vedere gruppi neonazisti espandersi nella nostra città senza fare nulla, perché questo locale servirà come luogo di organizzazione e reclutamento per l’estrema destra fascista, proprio come i circoli di lettura nella Città Vecchia qualche anno fa (vedi “La droite dure se réunit en Vieille Ville”, Le Courrier 1.05.2019). Peraltro, in passato due librerie di sinistra erano state attaccate a Ginevra da questi stessi gruppi neonazisti.

Va sottolineato che i Giovani UDC di Ginevra sono l’unica organizzazione politica “istituzionale” ad aver pubblicato un messaggio di sostegno a “Sparte”. Per voce del loro presidente Jason Détraz, i giovani UDC denunciano un attacco alla libertà di espressione e di opinione, nonché la “discriminazione e l’intolleranza dimostrata dal trattamento iniquo tra le librerie che promuovono ideali di estrema sinistra” e la libreria “Sparte” [6]. I Giovani UDC denunciano inoltre il ruolo svolto dai “gruppi antifascisti che hanno esercitato pressioni insostenibili per impedire l’apertura della libreria.

La vicinanza tra i giovani UDC e i militanti neonazisti non rappresenta una novità. Alcuni dei loro membri facevano parte di Kalvingrad Patriote, il gruppo neonazista che si è sciolto nel 2020. Ma i legami tra i giovani dell’UDC e i neonazisti sono ancora più marcati nella Svizzera tedesca.

L’esempio piu recente: qualche giorno fa Martin Sellner, leader del movimento identitario austriaco, è stato invitato dai neonazisti svizzero-tedeschi di “Junge Tat”. La polizia del Canton Argovia ha arrestato Sellner e lo ha riportato al confine. Poche ore dopo, la sezione locale dei Giovani UDC ha postato sui social network “Solidarietà con Martin Sellner”. Il presidente dei Giovani UDC argoviesi, Ramon Hug, si è spinto a scrivere: “Dobbiamo essere onesti e riconoscere che il programma di Junge Tat è esattamente uguale al nostro”. I membri di Junge Tat sono già stati condannati per discriminazione razziale, danni alla proprietà e reati legati alle armi.

Come se non bastasse, dopo l’aggressione a colpi di coltello di un ebreo ortodosso a Zurigo il 2 marzo, il deputato dell’UDC Tobias Weidmann ha dichiarato che “l’antisemitismo del 2024 non viene dalla destra, ma dalla sinistra anticapitalista o da contesti di persone immigrate” (cf. “À Zurich, l’agression d’un juif met le monde politique à cran”, Tribune de Genève, 5 mars 2024). Questa accusa calunniosa ha lo scopo di nascondere il fatto che membri di spicco dell’UDC non si fanno scrupoli a mostrarsi con noti antisemiti. Senza risalire fino a Emil Rahm, il Martin Sellner di cui sopra è diventato noto per aver incollato delle svastiche su una sinagoga… e in Vallese, c’è voluta una lunga polemica perché la sezione tagliasse i ponti con il vignettista “Artiste Mal Pensant” e le sue caricature antisemite. Il consigliere nazionale dell’UDC Jean-Luc Addor ha fatto da avvocato ad Henry de Lesquen (condannato in via definitiva per le affermazioni antisemite pronunciate nel 2020 ad Aigle presso la sede di Résistance Helvétique, cf. 24 heures, 28 novembre 2023) e ai redattori de La Hallebarde (anch’essi condannati di recente, cf. 24 heures, 16 febbraio 2024). Non è solo una questione di difesa legale: proprio questa settimana, ha messo ”like” al post che rilanciava il sito @LaHallebarde, autore di battute sul cosiddetto “piano Kalergi”!

Antisemitismo e teorie del complotto non stanno tornando, perché non sono mai realmente sparite.

Torniamo alla situazione di Ginevra. L’ultima libreria fascista risale ai primi anni Novanta. Si chiamava “Excalibur” ed è durata appena un anno grazie alle pressioni degli antifascisti e dell’agenzia. L’avvocato Pascal Junod, proprietario della libreria, è una figura di rilievo della “Nuova Destra” ginevrina e presidente di diversi club, circoli e associazioni neofasciste:

–  Il Cercle Thule, sezione ginevrina del ‘’Centre national de la pensée européenne’’, fondato nel 1983 da Pascal Junod, riunisce studenti, quasi tutti ex membri del ‘’Nouvel Ordre Social’’, movimento neofascista svizzero degli anni Settanta. Il suo scopo dichiarato è quello di presentare e diffondere le opere della “Nuova Destra” neopagana, in opposizione al cristianesimo giudaico.

–    Il Cercle Proudhon è un’associazione universitaria fondata nel 1984 a Ginevra da Pascal Junod come estensione del Cercle Thulé. Il Cercle Thulé aveva contatti con la Vigilance (un partito di estrema destra a Ginevra negli anni ’80) e soprattutto con la sua organizzazione giovanile ancora più estremista, il ‘’Sang neuf’’.

–    L’Association des amis de Robert Brasillach, con sede a Ginevra, si propone di diffondere le opere di Robert Brasillach (1909-1945). Fondata il 18 dicembre 1948 a Losanna, l’associazione eleva lo scrittore francese e collaboratore dei nazisti al rango di martire. Pascal Junod ne è l’attuale presidente.

Nel 1999, quando era segretario generale dell’UDC a Ginevra (ebbene sì!), Pascal Junod fu espulso dal partito in seguito a un articolo di un media svizzero tedesco che metteva in luce i suoi legami con l’estrema destra fascista.

Oggi Pascal Junod milita ancora apertamente, come testimonia la sua presenza in qualità di relatore alla conferenza “Europe, le réveil ou la mort” organizzata da Résistance Helvétique a Ginevra nel 2019, e il suo recente intervento a sostegno dei neonazisti del GUD di Parigi, arrestati e messi sotto custodia dalla polizia durante una cerimonia di commemorazione in onore di… Robert Brasillach, fucilato durante la Liberazione!

Pascal Junod è prima di tutto un avvocato, e difende la feccia antisemita, negazionista dell’Olocausto e neonazista come Alain Soral e gli ex membri di Kalvingrad Patriote.

La libreria “Excalibur” di Pascal Junod ha dovuto chiudere definitivamente 30 anni fa. Oggi non lasceremo che questo luogo si sviluppi nuovamente sotto i nostri occhi senza fare nulla!

Di fronte all’UDC e i suoi amici neonazisti e antisemiti: organizziamo una risposta antifascista!

Sia a Carouge che nel resto di Ginevra, continueremo a batterci per la chiusura definitiva di questa libreria.

Le Silure

Azione Antifascista Ginevra

Tradotto da/ fonti su Renverse.co