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PER UN 25 APRILE A FIANCO DELLA RESISTENZA PALESTINESE

Testo tratto da IG: @giovanipalestinesi.it

“Il 25 aprile non è una ricorrenza”

si cantava nelle piazze.

Invece il 25 aprile non solo è diventato una ricorrenza, ma un rituale di Stato della peggior specie.

Non siamo disposti, quest’anno meno che mai, a condividere la piazza con bandiere della NATO, dell’entità sionista, degli Stati Uniti o con ambigui vessilli della pace.

Noi sappiamo che il 25 aprile è la giornata che ricorda e celebra la liberazione dal nazifascismo. E la giornata in cui si ricorda che questa liberazione non sarebbe mai stata possibile senza la Resistenza partigiana.

Il 25 aprile scenderemo in piazza per sostenere la Resistenza indomita dei fedayn e del nostro popolo che oggi continua a incarnare lo spirito di quei partigiani ai quali si dedicano parole, ma sulle cui azioni rivoluzionarie si riflette troppo poco.

Vogliamo anche ricordare all’Italia che la liberazione cosi come la volevano partigiani, non è mai stata conclusa davvero. Lo dimostra il governo fascista che guida l’italia, ma non solo.

Il fascismo non è la Meloni, come il sionismo non è Netanyahu: Il fascismo è incarnato nell’impotenza e nichilismo che permeano la popolazione italiana, è il degrado morale e culturale della società; è la posizione interventista di tutto l’arco parlamentare.

Sono tre ragazzi palestinesi arrestati perché lo Stato italiano vuole criminalizzare la resistenza palestinese, come qualsiasi altra resistenza, mentre migliaia di cittadini italiani arruolati nell’esercito di occupazione israeliano possono tranquillamente andare a Gaza a scannare donne e bambini.

Il fascismo e il nazismo nascevano e si affermavano come reazione rispetto alle rivoluzioni che piu di un secolo fa volevano abbattere un sistema ingiusto.

Prima di combattere il fascismo e il nazismo si combatteva infatti contro il liberalismo e il capitalismo. Anzi, la consapevolezza che ha animato la lotta antifascista più chiara e forte era proprio questa: che l’origine del nazifascismo fosse proprio il sistema liberale capitalista.

La lotta in Palestina ci dice che finché saremo dominati da liberalismo e capitalismo non ci sarà alcuna liberazione.

Infatti, la causa palestinese è molto più della causa nazionale del popolo palestinese contro il colonialismo sionista: è la causa globale degli oppressi che lottano contro il sistema economico, sociale e ideologico che alimenta il sionismo e ne replica i metodi di dominio.

Vogliamo ridare senso a un rituale svuotato, vogliamo fare nostri i valori di quella resistenza partigiana che vorremmo lodare?

Allora dobbiamo iniziare dal cambiare il modo in cui viviamo questa giornata, e tutte quelle successive.

Non staremo in piazza al fianco dei nostri oppressori, né abbandoneremo le piazze, nostro luogo di diritto.

Che sia un 25 aprile con la resistenza in Palestina e per la rivoluzione in Italia, contro il governo, contro la guerra, perché abbiamo tollerato abbastanza.

IL 25 APRILE NON È UNA RICORRENZA!

IL 7 OTTOBRE NON È UNA COINCIDENZA!

ORA E OVUNQUE RESISTENZA!

– Giovani Palestinesi Italia