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COMUNICATO – MANIFESTAZIONE IN SOLIDARIETÀ CON IL POPOLO PALESTINESE

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Da ormai sei mesi l’aggressione militare dell’esercito israeliano contro la popolazione della Striscia di Gaza non sembra fermarsi davanti a nulla. In questi lunghi mesi di bombardamenti, Israele ha ucciso oltre 32 mila palestinesi a Gaza e più di 500 in Cisgiordania. L’incertezza e le speculazioni iniziali rispetto alla strategia militare del governo Nethanyahu sono svanite in poco tempo, sotterrate da tonnellate di bombe e macerie, distruggendo un numero di case ed infrastrutture corrispondente a quello causato in Ucraina (1600 volte più grande di Gaza!) in 2 anni di guerra. La natura criminale dello Stato di Israele si è mostrata al mondo nella sua cruda realtà, grazie alle immagini che ci giungono ogni giorno sui social filmate da giornalisti/e e attivisti/e presenti in loco: a Gaza oggi si sopravvive al freddo in rifugi fatiscenti (nel fango se piove, soffocati dalla polvere quando tira il vento) senza acqua e con poco cibo (si mangia anche erba e mangime per animali), e si respira aria fetida per le esalazioni dei rifiuti, degli escrementi e dei cadaveri in decomposizione.
Quello che in passato veniva nascosto dalla censura militare e dalle bugie dei bollettini degli uffici di public relations di Tel Aviv, ora circola in rete in tempo reale. Malgrado la potente macchina della propaganda israeliana, nel mondo cresce ogni giorno la presa di coscienza di coloro che ora chiamano ciò che sta avvenendo in Palestina con le parole con cui dal 1948 i/le palestinesi stessi/e descrivono la propria esperienza: colonialismo, pulizia etnica, genocidio.
Pur di fronte ai massacri quotidiani, gran parte dei governi occidentali hanno deciso di sostenere apertamente la macchina da guerra israeliana, come gli USA (suoi sponsor principali), la Germania e l’Italia. Altri governi (Svizzera compresa) hanno deciso di chiudere gli occhi e di rendersi di fatto complici. Il dicembre scorso, in seguito ad accuse mai comprovate dei servizi di intelligence israeliani contro operatori palestinesi dell’UNRWA, il governo svizzero ha deciso di sospendere i finanziamenti a questa agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei profughi palestinesi e da cui dipende il sostentamento di milioni di persone a Gaza, in Cisgiordania, Siria, Libano e Giordania.
Nemmeno la presa di posizione della Corte Internazionale di Giustizia che ha ordinato ad Israele di intraprendere «misure immediate ed efficaci» per proteggere i palestinesi di Gaza occupata dal rischio di genocidio, assicurando «un’assistenza umanitaria sufficiente e consentendo i servizi di base», ha fatto cambiare opinione al governo svizzero. Non a caso, già nel 2018 Ignazio Cassis aveva affermato che l’UNRWA era parte del problema, non della soluzione.
In questo modo, la politica estera elvetica si allinea a quella di Netanyahu e all’ideologia coloniale sionista dello Stato di Israele.

Tutto ciò è inaccettabile!

Per questo motivo, sabato 13 aprile il CUSP vi invita a partecipare ad una grande manifestazione a Bellinzona, unendoci a milioni di persone che in questi mesi stanno scendendo in strada in tutto il mondo in solidarietà con il popolo palestinese, per ribadire, ancora una volta, le sguenti rivendicazioni:

• Un cessate il fuoco immediato e permanente in tutto il territorio palestinese e il libero accesso e senza ostacoli agli aiuti umanitari.
• Il diritto all’autodeterminazione per il popolo palestinese, la fine dell’occupazione, dell’apartheid e il pieno rispetto del diritto al ritorno dei/delle rifugiati/e palestinesi.
• Stop ai legami militari, commerciali, accademici, sportivi e culturali con lo Stato di Israele.
• La liberazione di tutte le prigioniere e tutti i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane (minorenni compresi/e).
• La fine della repressione contro imovimenti di solidarietà con la Palestina, il rispetto della libertà di manifestare e della libertà di espressione.
• Lo sblocco dei finanziamenti della Confederazione all’UNRWA.

– CUSP (Coordinamento Unitario A Sostegno Della Palestina)