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111 E POI…? COMUNICATO COLLETTIVO R-ESISTIAMO

Collettivo R-ESISTIAMO -

SABATO 6 GENNAIO - ORE 14.00-
Stazione treni -
BELLINZONA

// 111 e poi…?

Chissà quanti di noi si sono mai chiesti quante palle di natale addobbano gli alberi naturali o artificiali in Ticino.
Non sappiamo quante, ma di sicuro tantissime e più di mille.
Depositate in scatole, immagazzinate in depositi o buie cantine durante l’anno, vengono riesumate nel periodo natalizio per decorare il vuoto e il nulla dello sfrenato consumismo.
Queste palle, però, hanno una loro dignità e un loro motivo d’essere, hanno uno scopo, un progetto, anche quando vengono rinchiuse nelle scatole: hanno, infatti, la prospettiva che il prossimo anno potranno addobbare nuovi e vecchi alberi, secondo lo scopo per cui esistono.
Tutt* noi le guardiamo, le ammiriamo, ci giochiamo, le costruiamo e, anche quando le riponiamo nelle scatole, sappiamo che esistono, pronte per un nuovo uso all’occorrenza.

Chissà quanti di noi si sono mai chiesti o sanno che in Ticino ci sono 111 persone (dato del CdS del dicembre 2022) che, come le palle di natale, potrebbero brillare di luce propria, ma che invece rimangono “inscatolate” e ingabbiate senza alcuna prospettiva di realizzare i loro sogni e progetti di vita.

Sono i 111 NEM (donne, minori, uomini, famiglie), persone che hanno visto la loro domanda d’asilo rifiutata in maniera definitiva ma che, malgrado il volere della SEM, non possono essere rimandate nei propri paesi d’origine. Anche perché i loro Paesi d’origine sono Eritrea, Afghanistan, Iran, Irak, Sudan, Somalia… Paesi in cui di fatto non si può tornare, tutt* noi lo sappiamo e lo sanno anche le autorità, eppure…

Sono 111 persone bloccate in un limbo disumano e straziante: non possono andare oltre la scuola dell’obbligo, non possono accedere ad altre formazioni e/o apprendistati, non possono lavorare, non possono formare famiglia o ricongiungersi alla propria, non possono viaggiare: insomma non possono vivere la loro vita (come chiunque di noi).

Se le paragonassimo alle palle di natale, non sarebbero nemmeno quelle che si sono rotte, poiché quelle perlomeno hanno vissuto svolgendo il loro compito.

Sono come rinchiuse in palle di natale semi trasparenti, dalle quali possono vedere e sentire l’esterno, ma nelle quali non puoi vedere nulla. Sono “inesistenti”.

Sono costrette all’immobilità di vita, sospese in un respiro trattenuto in un tempo indeterminato, per volontà di coloro che nemmeno le vedono o sanno della loro esistenza, e di quelli che, pur potendolo fare, non vogliono trovare una soluzione vivibile.

Al loro grido silenzioso vogliamo dare voce, invitando tutte e tutti ad accorrere numeros* (almeno 111) al presidio/flashmob che si terrà in occasione della celebrazione dei primi rifugiati dell’anno 0, il nucleo familiare ebreo palestinese, costretti a fuggire per la sete di potere di chi allora come oggi preferisce fare una strage degli innocenti, piuttosto che lasciare libertà di vita ad ognuno.

Vi aspettiamo il 6 gennaio 2024 alle ore 14,00 presso la stazione di Bellinzona per portare, in rappresentanza di queste persone, 111 palle di natale davanti al palazzo del governo, per chiedere di compiere un gesto di giustizia, dando loro un permesso.

Collettivo R-esistiamo
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